martedì 13 agosto 2013

Gesù scrive una lettera agli sposi.

Vi presentate a me in abito da sposi. Vi sedete e mi ascoltate.

A te sposo dico:

"La donna che hai al fianco, emozionata, in abito da sposa, è mia. Io l'ho creata. Io le ho voluto bene da sempre; ancor prima di te e ancor più di te.

Per lei non ho esitato a dare la mia vita.

Te l'affido. La prenderai dalle mie mani e ne diventerai responsabile.

Quando l'hai incontrata l'hai trovata amabile e bella e te ne sei innamorato. Sono le mie mani che hanno plasmato la sua bellezza, è il mio Cuore che ha messo dentro di lei la tenerezza e l'amore, è la mia Sapienza che ha formato la sua sensibilità e la sua intelligenza e tutte le qualità positive che hai trovato in lei.




 
Però non potrai limitarti a godere del suo fascino. Dovrai impegnarti a rispondere ai suoi bisogni, ai suoi desideri. Ha bisogno di tante cose: ha bisogno di casa, di vestito, di gioia, di serenità, di equilibrio psichico, di rapporti umani, di affetto e tenerezza, di piacere e di divertimento, di presenza umana e di dialogo, di relazioni sociali e familiari, di soddisfazioni nel lavoro e di tante altre cose.

Ma dovrai renderti conto che ha bisogno sopratutto di Me e di tutto quello che aiuta e favorisce questo incontro con Me: la pace del cuore, la purezza di spirito, la preghiera, la Parola, il perdono, la speranza e la fiducia in Me, la mia vita.

Sono Io e non tu il principio, il fine, il destino di tutta la sua vita.

La ameremo insieme. Io la amo da sempre. Tu hai cominciato ad amarla da qualche anno, da quando te ne sei innamorato.

Sono Io che ho messo nel tuo cuore l'amore per lei. Era il modo più bello per dirti: "Ecco te l'affido" e perché tu potessi godere della sua bellezza e delle sue qualità.

Quando le dirai:"Prometto di esserti fedele, di amarti e rispettarti per tutta la vita" sarà come se mi rispondessi che sei lieto di accoglierla nella tua vita e di prenderti cura di lei.

Da quel momento saremo in due ad amarla.

Anzi, ti renderò capace di amarla "da Dio", regalandoti un supplemento di amore che trasforma il tuo amore di creatura e lo rende capace di produrre le mie opere nella donna che tu ami.

È il mio dono di nozze: quello che si chiama la Grazia del Sacramento del Matrimonio.

Non ti lascerò mai solo in questa impresa. Sarò sempre con te e farò di te lo strumento del mio amore, della mia tenerezza; continuerò ad amare la mia creatura, che è diventata tua sposa attraverso i tuoi gesti d'amore , di attenzione, di impegno, di perdono, di dedizione.

In una parola: ti renderò capace di amare come Io amo, perché ti darò una forza nuova di amare, che è il mio stesso Amore
".

Lo stesso discorso faccio a te sposa.

Il si che pronuncerete in quel giorno lo direte non solo l'uno all'altro, ma lo direte anche a Me.

Il si rivolto a Me significa: "Accetto di amare il mio sposo insieme a te, con il tuo amore per realizzare insieme il progetto che hai concepito su di lui".

Il si rivolto allo sposo significa: "Accetto di amarti per sempre, ma nel Signore, accettando la proposta che Dio ci ha fatto e volendo realizzare insieme a te il piano di vita che Dio ha pensato per noi".

Non vi lascerò mai soli in quest’impresa.

Sarò sempre con voi e farò di voi lo strumento del Mio amore, della Mia tenerezza, continuerò ad amare la Mia creatura che è diventata, attraverso i tuoi gesti d’amore, tuo sposo.

Il sì di questo giorno l’avete detto non solo uno all’altra, ma l’avete detto anche a Me
”.

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